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LE RIOT GRRRL E IL FEMMINISMO PUNK

LE RIOT GRRRL E IL FEMMINISMO PUNK

«Noi ragazze vogliamo creare mezzi per parlare a noi stesse. Siamo stanche di band composte da soli ragazzi, fanzine fatte da ragazzi, punk fatto da ragazzi. Abbiamo bisogno di parlare tra noi. Comunicazione e inclusione sono cruciali. Non conosceremo mai abbastanza se non rompiamo il silenzio. Perché nei media vediamo noi stesse decapitate, derise, oggettificate, stuprate, violentate, ignorate, stereotipate, molestate, silenziate, invalidate, colpite, uccise. Perché c'è bisogno di creare spazi sicuri per le ragazze, dove poter aprire gli occhi e guardarci tra noi senza sentirci minacciate dalla società sessista e dalla solita robaccia che ci tocca quotidianamente» (Bikini Kill, 1991)

 

Seconda metà degli anni Ottanta, siamo negli USA - nello specifico a Olympia, Washington, area Pacific Northwest. Soggettività e autodeterminazione femminile sono argomenti sempre più caldi, insieme a violenza ed emancipazione sessuali, misoginia, discriminazioni di natura sessuale, razziale e classista: queste solo le tematiche affrontate dall'emergente movimento politico e culturale punk femminista delle Riot Grrrl.

Il bisogno di spazi e supporto tra donne danno vita a band e fanzines segnate dalla forte iniziativa femminile. E così agli inizi degli anni Ottanta Stella Marras, Dana Squires e Julie Fay decidono di fondare il Girl City, uno spazio creativo e performativo esclusivo per donne. Nell'82 Calvin Johnson - con la sua nuova etichetta discografica K Records - pubblica Survival of the coolest, del gruppo Supreme Cool Beings, fondando in seguito i Beat Happening con la cantante Heather Lewis.  Il ruolo della Lewis in Beat Happening -che ruotava tra batteria, chitarra e voce - è citato come ispirazione da importanti musicisti della scena Riot Grrrl di Olympia, come Molly Neuman delle Bratmobile e Kathleen Hanna delle Bikini Kill.

Nel 1987, a Portland, la fanzine Puncture parla della presenza delle ragazze nel rock. L'autrice Terri Sutton, scriverà in seguito:

“Per me il rock and roll è brama di emozioni, di sentimenti. Il peggio che posso dire di una band è che è noiosa. Ecco perché è così importante che le donne salgano sul palco ad ispirare ed esprimere emozioni”

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