DOOKIE - THE SOUND OF CHANGE

"I remember thinking, 'Let's just record this thing and make sure we have money left over, so we can pay our rent, in case anything happens."

Il primo febbraio del 1994 usciva “Dookie” dei Green Day, album che sancì il successo internazionale per la band e rivoluzionò il futuro del genere pop punk dando nuova linfa ai movimenti giovanili che venivano al tempo dal grunge, ormai in declino e riuscendo a catturarne e descriverne i malesseri e le preoccupazioni. Ma il successo e il cambiamento che ne conseguì dovettero prima passare dall’indignazione dei movimenti punk e scontarsi con le opposizioni dei club. 

Cosa fece diventare Dookie l’album generazionale che tutti riascoltiamo oggi?

Dookie è il terzo album della band, che aveva già abbondante gavetta con i due precedenti 39/Smooth e Kerplunk pubblicati dalla Lookout! Records, label della scena punk californiana di quegli anni. Dookie fu dunque il compimento del percorso di maturazione che la band aveva intrapreso con i primi due album e complice il cambio dell’etichetta e la collaborazione con il nuovo produttore Rob Cavallo, riuscirono a ripulire il loro suono che dalla prima traccia all’ultima è tenace e coerente e dando vita a quello che sarebbe diventato l’iconico sound dei Green Day.

La registrazione del disco fu molto dura e serrata e tutto l’album segue una linea lirica e musicale sarcastica e vivace. Il primo singolo ad essere rilasciato fu "Longview”, il nome deriva dalla città di Washington dove la band suonò per la prima volta il brano nel 1992. Il brano si apre on una linea di basso, adesso molto famosa, di Dirnt. Armstrong e Dirnt avrebbero poi rivelato che il bassista era sotto l'influenza dell'LSD al momento di scrivere la battuta e quasi se ne dimenticò il contenuto, attorno a quello che ricordava fu costruito il resto del pezzo. 

Il terzo ad essere rilasciato fu invece Basket Case, traccia più famosa del disco e futuro anthem generazionale. Billie Joe ancora una volta ricorse alle sue personali turbe per la scrittura del pezzo. L’idea è quella di raccontare i suoi frequenti attacchi di panico e la confusione che ne consegue ma il risultato va ben oltre la premessa e racconta di ansie più ampie e della solitudine e paranoia della vita moderna.

La relazione di Billie Joe Armstrong con l’ex fidanzata femminista idealista Amanda ha invece ispirato She, in cui lui desidera alleviare le sue preoccupazioni (lo ha scaricato prima dell'album, e la leggenda narra che sia volata via per una missione filantropica in Ecuador). When I Come Around era un resoconto schivo dei limiti emotivi del frontman, provocati da una temporanea separazione da Adrienne, la donna che avrebbe sposato nel 1994. Coming Clean, ancora, era un'esplorazione coraggiosa e innovativa della bisessualità di Billie Joe, un argomento di cui discusse apertamente dopo che l'album ebbe successo.

Dookie voleva essere anche un tributo alle realtà locali che hanno accompagnato Billie Joe e compagni nel corso degli anni. Il caos dell’album venne rappresentato perfettamente da Richie Bucher, artista della scena punk di East Bay ed amico della band, all’interno sono rappresentati tantissimi personaggi della scena musicale del periodo e personali idoli dei componenti della band come Angus Young degli AC/DC, Patti Smith e Ozzy Osbourne ed altrettanti riferimenti alla comunità locale come un fotografo col braccio alzato che scattava foto alle band ogni fine settimana da Gilman's o Il graffito che legge 'Twisted Dog Sisters' riferito a due ragazze di Berkeley. Sul retro originale della copertina venne inserito anche una foto di un peluche di Ernie di Sesame Street che fu eliminata successivamente per non creare confusione sul target del disco.

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