EBLOOD
Mar 22, 2023
Nel Luglio 1999, ben 6 anni prima dell’apertura di Hannibal Store, ho cominciato la mia avventura debuttando nel mondo dello streetwear con il mio primo brand chiamato EBLOOD Clothing.
Il concept del brand si basava sul diffondere valori legati al non sfruttamento animale e al pensiero critico, tipici della scena straight edge hardcore in cui militavo ormai da tanti anni.
I primi due anni sono stati incredibili, vivevo nel mio furgone Wolksvagen, facevo le docce in autogrill e mangiavo pane e nutella di soia per pranzo e cena, alla costante ricerca senza tregua di negozi adatti a cui proporre i miei campionari.
Abbiamo cominciato da subito a pubblicizzare i nostri articoli sui Magazine dell’epoca. AELLE Magazine fra tutti è quello che ci ha dato più visibilità in ambito hip hop. Abbiamo sponsorizzato tantissima gente della scena Hip Hop come i One Mic, Colle Der Fomento, Clementino, Principe, Jimmy e Rawl, Esa, Fede, Masta 5, e DJ Double S che è stato, fra le altre cose, il nostro primo commesso in Hannibal Store.
All’inizio mi occupavo di tutto da solo incluso il design, sceglievo i tessuti, seguivo la produzione, mi occupavo di contabilità e logistica, vendita, customer care, marketing, e appena solo due stagioni abbiamo cominciato a servire più di 250 punti vendita in Italia con distributori in USA, UK, Giappone, Germania, Benelux, Francia e Svizzera.
La mia avventura con EBLOOD Clothing era appena cominciata e lo stesso anno mi recai a NYC subito dopo aver finito il servizio civile.
A New York la musica Hip Hop echeggiava ovunque: nei negozi, per strada, dalle radio in auto, nei caffè bar, nei ristoranti… ad oggi questa cosa potrebbe non fare notizia visto la diffusione del genere, ma all’epoca era una cosa davvero difficile da credere.
Mi ricordo di essere andato a Chinatown dove vendevano cd bootleg e fra questi c'era "I AM" di NAS che mi ha stregato, “HATE ME NOW” non gasava solo me, ma era visibile come entusiasmasse tutta la città: da Brooklyn a Manhattan al Queens la si sentiva pompare ovunque, a qualsiasi ora.
Al mio ritorno in Italia nessuno ci credeva quando raccontavo che a New York l’Hip Hop era popolare quasi quanto il genere Pop eppure… Sappiamo bene com'è andata.